D. Nella trasformazione della fornitura idrica da “bocca tarata” ad acqua diretta, tutti i condomini, tranne uno, si sono adeguati alla rimozione dei rispettivi cassoni, per destinare il locale ad altro uso. Nel corso di un’assemblea condominiale i presenti hanno invitato informalmente il condomino contestatario ad adeguarsi, minacciando anche azioni legali. L’interessato ha risposto negativamente, rivendicando il diritto esclusivo di proprietà e di uso del serbatoio, che risale all’atto di acquisto dell’appartamento, nonchè quello di continuare a utilizzare il locale condominiale secondo la sua destinazione d’uso originale.
R. La realizzazione di un impianto idrico per la fornitura diretta dell’acqua non può far venir meno il diritto del singolo condomino al mantenimento del cassone, bene di proprietà individuale, al fine di conservare una riserva idrica alternativa. Il mutamento di destinazione del locale, in cui è alloggiato il cassone de quo, non potrà pertanto essere deliberato se non con l’unanimità dei consensi.[Fonte: La Proprietà Edilizia n. 05/2006 pag. 43]